Scopri come funziona la ristrutturazione dei debiti per i consumatori, una misura legale utile per riorganizzare le passività finanziarie, alleviare la pressione economica e tutelare il patrimonio personale.

Negli ultimi anni, sempre più consumatori si trovano davanti a difficoltà economiche che comportano l’incapacità di pagare propri debiti. Per far fronte a queste situazioni di crisi finanziaria, la normativa italiana ha previsto uno strumento specifico: la Ristrutturazione dei debiti del Consumatore. Questo istituto giuridico consente ai privati di risolvere le proprie problematiche debitorie in modo regolato e sostenibile, senza dover incorrere in misure drastiche come il pignoramento dei beni.

Vediamo nel dettaglio come funziona e quali sono i requisiti e i vantaggi di questa procedura.

Cosa si intende per Ristrutturazione dei debiti del Consumatore?

La Ristrutturazione dei debiti del Consumatore è una procedura prevista dalla legge che consente ai soggetti che non svolgono attività imprenditoriali o di lavoro autonomo, ossia le persone fisiche e le famiglie, di rinegoziare le proprie passività con i creditori, ottenendo un piano di pagamento sostenibile nel tempo. Tale misura permette di evitare azioni esecutive come il pignoramento dello stipendio, della casa, dei conti correnti, o azioni cautelari come il fermo amministrativo dell’auto, garantendo al contempo una gestione controllata del debito.

L’obiettivo principale della Ristrutturazione dei debiti è quello di ristabilire l’equilibrio economico del debitore, proteggendolo da eventuali azioni aggressive da parte dei creditori e consentendogli di rientrare gradualmente nelle proprie obbligazioni.

I requisiti per accedere alla ristrutturazione dei debiti

Non tutti i debitori possono accedere a questa misura. Per poter avviare la procedura di Ristrutturazione dei debiti, il consumatore deve rispettare alcuni requisiti:

  1. Sovraindebitamento: il debitore deve trovarsi in una condizione di sovraindebitamento, ovvero in una situazione in cui le sue passività superano le sue capacità di adempiere, e non è in grado di far fronte ai propri debiti con il reddito e il patrimonio a disposizione.
  2. Persona fisica: la procedura è riservata ai privati cittadini e alle famiglie. Ciò significa che le imprese e le società commerciali, di qualunque dimensione, e gli ex imprenditori o professionisti che abbiano ancora debiti legati all’attività, non possono beneficiare di questo istituto, ma dovranno utilizzare altre procedure.
  3. Buona fede: il debitore deve dimostrare di aver agito in buona fede, ovvero non deve aver accumulato debiti in modo doloso o per colpa grave. Se vi fossero elementi che indicano un comportamento scorretto del debitore, la richiesta di ristrutturazione potrebbe essere respinta dal giudice.
  4. Patrimonio sufficiente: è necessario che il debitore abbia un patrimonio sufficiente per poter soddisfare almeno parzialmente i creditori, attraverso la ristrutturazione delle passività. Questo non significa necessariamente che il debitore debba disporre di ingenti somme, ma che abbia risorse o capacità di reddito sufficienti per garantire almeno un pagamento parziale, in un periodo ragionevole (di solito 5/7 anni).

La procedura di Ristrutturazione dei debiti: fasi principali

La Ristrutturazione dei debiti si articola in diverse fasi, che prevedono la partecipazione attiva del debitore, del Gestore della Crisi, dei creditori e del Tribunale.

Presentazione della domanda

Il debitore, assistito da un professionista (solitamente un avvocato o un commercialista), deve preparare la domanda di accesso alla procedura, corredata di tutta la documentazione necessaria. Tale richiesta deve contenere una proposta dettagliata di ristrutturazione dei debiti, ovvero un piano che stabilisca come il debitore intende rimborsare le sue passività. Il piano può prevedere la riduzione dell’importo del debito, la rateizzazione in tempi più lunghi o altre forme di rinegoziazione.

Nomina del Gestore della Crisi

Una volta individuato il piano d’azione, il debitore deve chiedere ad un Organismo della Crisi di sua scelta la nomina di un Gestore della Crisi, il quale valuta la proposta del debitore e, in caso di esito favorevole di questa verifica, redige una relazione, che è indispensabile per procedere con il deposito della domanda in Tribunale.

Valutazione del giudice

A questo punto la domanda, unitamente alla relazione del Gestore, devono essere depositate davanti al Tribunale competente; il Giudice, valutata la sussistenza dei requisiti, apre la procedura, dando inizio ad una fase giudiziale che prevede il coinvolgimento dei creditori.

Coinvolgimento dei creditori

I creditori vengono informati del piano di ristrutturazione e, senza avere diritto di voto, possono però fare osservazioni circa la sussistenza dei requisiti di legge e circa la convenienza del Piano di Ristrutturazione rispetto al altre procedure di sovraindebitamento.

Omologazione del piano

Infine, il Giudice omologa il piano e ciò può avvenire anche in caso di osservazioni negative da parte dei creditori, se il Giudice ritiene che l’alternativa liquidatoria sia meno favorevole per i creditori rispetto alla proposta avanzata. Da quel momento il debitore dovrà seguire fedelmente il programma di pagamenti stabilito. Durante il periodo di ristrutturazione, il debitore sarà protetto da eventuali azioni esecutive o richieste di pignoramento da parte dei creditori.

Conclusione del piano

Una volta completati i pagamenti e rispettata la proposta, il debitore potrà considerarsi libero da tutte le obbligazioni antecedenti alla domanda, anche se queste saranno pagate solo parzialmente.

Vantaggi della ristrutturazione dei debiti per il consumatore

La ristrutturazione dei debiti offre diversi vantaggi per i consumatori che si trovano in difficoltà economica:

  • Protezione dal pignoramento: durante il periodo di ristrutturazione, il debitore non è soggetto a misure esecutive come il pignoramento della casa o dei beni.
  • Riduzione del debito: in alcuni casi, il debitore può ottenere una riduzione significativa del debito, in particolare per le somme non garantite da ipoteche o pegni.
  • Rateizzazione: il piano di ristrutturazione consente di dilazionare il pagamento del debito su un arco temporale più lungo, riducendo l’importo delle singole rate e rendendole più sostenibili per il debitore.
  • Miglioramento della gestione finanziaria: la procedura permette al debitore di riorganizzare le proprie finanze e imparare a gestire meglio le proprie risorse, evitando di ricadere in situazioni di sovraindebitamento in futuro.
  • A determinate condizioni, salvataggio della prima casa, se gravata da un mutuo le cui rate sono state regolarmente adempiute.

Prima di avviare la procedura, è fondamentale rivolgersi a professionisti competenti, come avvocati o commercialisti specializzati, per valutare la fattibilità del piano e ottenere il miglior risultato possibile.