È ancora molto alto il numero delle famiglie sommerse dai debiti. I motivi sono diversi, ma spesso la causa è la perdita del lavoro di uno dei due coniugi e le conseguenze possono essere pesanti. Accade infatti che la famiglia non riesca a ridurre drasticamente le spese per vivere, come invece forse dovrebbe, ma si adatta lentamente al nuovo reddito, magari chiedendo prestiti banche e finanziarie, eventualmente anche cedendo un quinto dello stipendio. La situazione peggiora se c’erano già debiti in corso (e ormai sono pochissimi gli italiani che non hanno almeno uno o due finanziamenti da restituire).
Così con il passare del tempo si chiedono nuovi prestiti per chiudere quelli precedenti e il totale da restituire aumenta. Il risultato? Famiglie con un reddito annuale di 15.000/20.000 euro, difficilmente modificabile in futuro e appena sufficiente per vivere, e debiti accumulati per 200.000/300.000 euro! Sembrerebbe una situazione senza via d’uscita. La cosa triste è che molte persone sono rassegnate, non solo hanno ormai rinunciato alle vacanze e ad ogni piacere extra, non potendoselo permettere, ma rinunciano anche ad avere figli e non hanno più alcuna speranza per il futuro.
In realtà può esserci una soluzione: si tratta delle procedure sul sovraindebitamento introdotte dalla legge 3/2012, che consentono, con diverse modalità, di chiudere tutti i debiti del passato secondo le proprie effettive capacità finanziarie, con una vera e propria “esdebitazione”.