Il 31.3.2015 tra l’Associazione delle Banche Italiane (ABI) e le Associazioni delle Imprese hanno sottoscritto l’Accordo per il credito 2015, che sarà in vigore fino al 31.12.2017, per sostenere le imprese italiane in difficoltà ed aiutarle nella ripresa.
Oggetto dell’accordo sono 3 iniziative: Imprese in ripresa, in tema di sospensione e allungamento dei finanziamenti; Imprese in sviluppo, per il finanziamento dei progetti imprenditoriali di investimento ed il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese; Imprese e PA, per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione.
Imprese beneficiarie sono tutte le piccole e medie imprese operanti in Italia, in tutti i settori, purché al momento della domanda non abbiano posizioni debitorie classificate dalle banche come “sofferenze”, “inadempienze probabili” o esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 90 giorni (imprese “in bonis”). Tuttavia non vi è nessun automatismo nella concessione del credito o nella realizzazione dell’intervento: le banche effettueranno la loro valutazione su base individuale, essendo poi libere di decidere in modo autonomo.
A) Partendo dalla prima iniziativa, IMPRESE IN RIPRESA, si parla sia di sospensione che di allungamento dei finanziamenti. Ad entrambe le misure potranno accedere le imprese che non abbiano richiesto una sospensione o un allungamento nei 24 mesi precedenti.
1) Innanzitutto è prevista una moratoria dei finanziamenti a medio-lungo termine, anche se agevolati o perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, per la durata di 12 mesi, ed una moratoria dei leasing immobiliari (per 12 mesi) e mobiliari (per 6 mesi). In ogni caso ad essere sospeso è solo il pagamento della quota capitale, e non degli interessi. Per imprese “che non presentano difficoltà nel rimborso del prestito” il tasso di interesse originario verrà mantenuto e non verranno chieste garanzie aggiuntive, in caso invece di “imprese che presentano difficoltà nel rimborso” la banca chiederà la copertura di un Fondo di Garanzia PMI; in mancanza, potrà aumentare i tassi di interesse.
2) Inoltre è regolato un allungamento dei mutui (fino al 100% della durata residua, ma con il limite di 3 anni per mutui chirografari e 4 anni per mutui ipotecari) , l’allungamento dei crediti a breve termine (fino a 270 giorni) e dei crediti agrari (fino a 120 giorni); nel caso di mutui le banche potranno chiedere garanzie aggiuntive ed aumentare il tasso d’interesse (salvo rafforzamenti patrimoniali da parte dei soci o operazioni di aggregazione, entro 12 mesi)
B) Quanto alle IMPRESE IN SVILUPPO, è istituito un plafond con l’obiettivo di dotazione di 10 miliardi, per finanziare investimenti in beni materiali ed immateriali strumentali all’attività di impresa, anche già avviati nei 6 mesi precedenti, per finanziare incrementi di capitale circolante necessario a rendere operativi gli investimenti realizzati o in corso di realizzazione, nonché della capacità operativa necessaria a far fronte a nuovi ordinativi.
C) Infine, l’iniziativa IMPRESE E PA, è costituito un ulteriore plafond con il medesimo obiettivo di dotazione di 10 miliardi, allo scopo di incentivare lo smobilizzo bancario dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione; le imprese potranno ottenere sconti pro soluto, anticipazioni del credito con cessione (anche nella forma dello sconto pro solvendo), anticipazioni del credito senza cessione; in ogni caso dovrà trattarsi di crediti “certificati” come certi, liquidi ed esigibili. L’anticipazione non potrà essere inferiore al 70% del credito vantato verso la pubblica amministrazione.
L’ABI e le Associazioni delle Imprese si attiveranno anche a sottoscrivere un accordo con le agenzie fiscali in base al quale le imprese che hanno chiesto il rimborso di un credito di natura fiscale possano ottenerne l’anticipazione bancaria.